Sono una belga fiamminga ma francofona e romana di adozione. Ho preso le mie prime lezioni di tornio nella primavera del 2016, mentre trascorrevo a New York una lunga pausa maternità dopo una decina di anni passati a scrivere un blog e libri di ricette. Mi sono subito innamorata sperdutamente del lato ipnotico del tornio, di quella terra che da fango si plasma e si trasforma, sotto effetto di un calore pressoché infernale, in un qualche cosa di quasi indistruttibile e da allora non ho più smesso di esercitare, provare, sperimentare e lavorare con l’argilla. 

Oggi realizzo a mano oggetti per la tavola (che rimane di gran lungo il mio posto preferito nella casa, e nella vita), per lo più al tornio, in uno spirito di minimalismo e versatilità. Prediligo il grès del nord Europa, perché è così incredibilmente robusto e presenta spesso quell’aspetto materico che tanto mi parla. Compongo personalmente tutti gli smalti utilizzati in studio, sicché ogni pezzo nato qui è davvero unico. 

Dal punto di vista della forma, mi piacciono oggetti pratici e semplici, manufatti versatili ma essenziali e materici, con piccole imperfezioni a ricordare il loro carattere fatto a mano. Che il mio medium sia cibo o terra, cerco sempre di trasformarlo in un qualche cosa che parli piacevolmente allo sguardo. E così che nascono gli oggetti che propongo in studio: con la speranza che siano naturali e utili, e che possano parlare a chi vorrà ascoltarli ed accoglierli nella loro casa.